La FIALS dichiara lo stato di agitazione dei precari della Ricerca

L’iter di approvazione del D.L. 34/2023, c.d. “DECRETO BOLLETTE”, prevedeva un apposito emendamento finalizzato alla stabilizzazione dei precari della ricerca sanitaria in servizio presso gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico pubblici e gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali. Tuttavia ha trovato parere negativo in sede di discussione in Commissione Bilancio, motivo per cui al momento non c’è una via d’uscita per la stabilizzazione.

La circostanza è paradossale considerato si tratta di una platea di oltre 1200 precari storici della ricerca in tutto il paese e che per costoro non si pone nemmeno una questione di risorse economiche, atteso che sono in servizio e regolarmente retribuiti mensilmente, motivo per cui la loro stabilizzazione non avrebbe nessun ulteriore costo per la pubblica amministrazione.

I precari della ricerca non sono figli di un dio minore ma sono lavoratori, come tutti i precari della pubblica amministrazione a cui è stata garantita la stabilizzazione, senza contare che hanno rischiato in prima persona lavorando durante la pandemia COVID-19.

La FIALS ha valutato anche di tutelare i precari della ricerca attraverso apposito ricorso all’autorità giudiziaria per ottenere la stabilizzazione, ma i tempi della giustizia ed i rischi connessi a diverse interpretazioni da parte dei Magistrati, unitamente al rischio anche di essere dichiarati soccombenti con condanna alle spese, sconsigliano di percorrere questa strada.

Per queste motivazioni la FIALS dichiara lo stato di agitazione dei precari della ricerca sanitaria in tutto il paese ed organizzerà iniziative di mobilitazione oltre ad aver richiesto la convocazione di un apposito incontro presso il Ministero della Salute che auspichiamo si terrà nei prossimi giorni.


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