La Segreteria Regionale FIALS Lombardia denuncia con forza la gestione fallimentare della sanità da parte di Regione Lombardia, dopo l’ennesimo confronto – conclusosi il 14 luglio – sulle prestazioni aggiuntive, ovvero quelle ore di lavoro straordinario che i professionisti della sanità, in modo volontario, mettono a disposizione per garantire l’erogazione dei servizi nei reparti sotto organico o per abbattere le liste d’attesa.
FIALS, insieme a NURSIND e NURSING UP, ha scelto di non firmare l’accordo proposto dalla Direzione Generale Welfare, ritenendolo penalizzante e incoerente rispetto agli impegni presi solo pochi mesi fa.
“Regione Lombardia è come Pinocchio – attacca Roberto Gentile, Segretario Regionale FIALS – racconta storie, giura che ‘stavolta andrà diversamente’, ma alla fine mente. Aveva promesso di alzare la tariffa delle prestazioni aggiuntive da 50 a 60 euro l’ora, e invece ci troviamo con meno risorse, più tasse e meno rispetto per chi ogni giorno tiene in piedi ospedali e servizi”.
I fatti parlano chiaro: le risorse stanziate per il 2025 ammontano a soli 38 milioni di euro, ben 15 milioni in meno rispetto all’anno scorso. E quei 50 euro lordi per ogni ora aggiuntiva diventano, con la tassazione ordinaria, poco più di 30 euro netti. “Una cifra ridicola – sottolinea Gentile – che non tiene conto del carico di responsabilità, delle condizioni operative e della fatica con cui i professionisti coprono i buchi del sistema”.
Ma la delusione non riguarda solo la Regione. “E mentre Pinocchio racconta frottole, altri fanno la parte del Gatto e della Volpe – continua Gentile – perché vedere certi sindacati confederali fare le barricate a Roma e poi correre a firmare a Milano ogni accordo al ribasso è una farsa che offende l’intelligenza dei lavoratori. Qual è la loro linea? Contestano a parole, ma poi si inginocchiano quando è il momento di difendere i professionisti”.
FIALS Lombardia non si presta a giochi di prestigio. La sanità lombarda ha bisogno di risorse strutturali, di investimenti sul personale, di un cambiamento vero. Non di spot o accordi che servono solo a coprire le falle.
“Siamo stanchi di maquillage e propaganda – conclude Gentile – le prestazioni aggiuntive sono volontarie, e se non c’è una vera valorizzazione economica e professionale, i lavoratori non ci staranno più. I cittadini lo sappiano: la Regione non sta facendo abbastanza. Noi, al contrario, continueremo a lottare con coerenza. Perché la sanità pubblica si difende nei fatti, non con gli slogan.”
Comunicazione FIALS Lombardia