La FIALS passa ai fatti. Dopo l’intervento del 4 giugno alla Conferenza delle Regioni, la Federazione ha trasmesso ufficialmente un documento di proposte operative mirate alla valorizzazione del personale sanitario, chiedendo alle istituzioni regionali un cambio di passo concreto e immediato.
“Accogliamo con favore l’intenzione, espressa dalle Regioni, di avviare una relazione strutturata con le organizzazioni sindacali. È un primo passo nella giusta direzione, ma ora servono tempi certi, atti concreti e referenti chiari per tradurre le parole in azione”, dichiara il Segretario Generale Giuseppe Carbone..
Il cuore del documento FIALS è articolato attorno a quattro priorità, tutte urgenti e attuabili.
La prima riguarda le retribuzioni. La Federazione chiede che le Regioni si attivino affinché gli stipendi degli operatori sanitari italiani vengano allineati alla media dei Paesi OCSE e sottolinea come il blocco del tetto al trattamento accessorio sia ormai un ostacolo ingiustificabile alla dignità professionale.. “Non si può parlare di rilancio del SSN se gli stipendi restano tra i più bassi d’Europa”, ribadisce Carbone.
Secondo punto: la sanità nelle aree disagiate. FIALS ritiene interessante l’ipotesi delle Regioni ma sottolinea che serve una strategia che includa incentivi economici, sgravi pensionistici e un diritto di prelazione nei concorsi per chi presta servizio continuativo per almeno tre anni in territori marginali. “La sanità dei territori va salvata con atti coraggiosi e visione politica”, sottolinea il sindacato.
Terzo tema centrale: la figura dell’assistente infermiere. La posizione della FIALS è netta: “una soluzione confusa, ibrida, che non risponde né alle esigenze dei pazienti né a quelle delle organizzazioni. Non si crea una nuova professione svilendo quella infermieristica”. La proposta delle Regioni viene rigettata in blocco e definita un’illusione pericolosa che crea solo ulteriori fratture.
Infine, il riordino delle professioni sanitarie, a partire dagli infermieri, viene indicato come una priorità non più rinviabile. FIALS propone una revisione chiara dei perimetri professionali attraverso un confronto rispettoso e rigoroso, la definizione di percorsi di carriera coerenti con le responsabilità reali, investimenti strutturali in formazione e borse lavoro per gli studenti degli ultimi due anni.. “Bisogna tornare a rendere attrattiva la sanità per i giovani e far rientrare i professionisti fuggiti all’estero. Ma per farlo, serve serietà e azioni concrete”.
FIALS auspica che vi sia un proseguo di incontri evitando di far calare le decisioni dall’alto senza confronto e ha chiesto formalmente che le Regioni, in fase di programmazione delle misure, indichino tempi certi, risorse disponibili e referenti attuativi.. “Non ci accontentiamo di generiche intenzioni: vogliamo sapere chi fa cosa, quando e con quali fondi. Solo così possiamo collaborare in modo efficace”, sottolinea Carbone.
La Federazione rilancia infine la centralità della contrattazione integrativa aziendale, che deve applicare subito e ovunque quanto previsto dal nuovo CCNL. “Bisogna superare le disparità territoriali: i diritti devono essere uguali per tutti i lavoratori della sanità, da Nord a Sud”.