Il mese di ottobre si sta rivelando particolarmente ricco di eventi, alcuni dei quali hanno segnato la conclusione di percorsi già avviati, mentre altri rappresentano novità significative per la professione infermieristica, novità che alcuni hanno definito epocali.
Con i due recenti accordi in Conferenza Stato-Regioni, sono stati approvati da un lato la ridefinizione del profilo dell’Operatore Socio-Sanitario (OSS) e, dall'altro, l’istituzione del profilo dell'Assistente Infermiere. Come FIALS, abbiamo prontamente espresso la nostra posizione su entrambi i temi.
Per quanto riguarda l’evoluzione del profilo dell’OSS, accogliamo positivamente il percorso avviato, pur sottolineando che avremmo auspicato maggiore coraggio e incisività nel ridefinire le competenze e le responsabilità della figura.
Più critica, invece, è la nostra posizione sull’Assistente Infermiere. Abbiamo già avuto modo di evidenziare diverse problematiche legate a questa figura, tra cui:
L’ambiguità del ruolo;
La tipologia di alcune attività previste, che appaiono di natura infermieristica e dovrebbero essere svolte sotto pianificazione e supervisione dell’infermiere, creando così un’ulteriore responsabilità professionale per i già pochi infermieri presenti, specialmente nelle strutture residenziali territoriali;
La confusione nella denominazione stessa del profilo.
Ma, soprattutto, siamo preoccupati per l’impatto negativo che questa figura potrebbe avere sulla qualità delle prestazioni e dei processi di cura e assistenza per i pazienti e gli ospiti delle strutture territoriali.
Critichiamo anche il metodo con cui si è arrivati a questi due accordi: le informazioni fornite sono state scarse e limitate alla fase iniziale, lasciando le organizzazioni sindacali davanti a un fatto compiuto. Ad oggi, inoltre, non vi è stato alcun confronto sulla contrattualizzazione di entrambe le figure nel CCNL, che è attualmente in discussione all'Aran.
Va ricordato che la motivazione principale addotta per la creazione del nuovo profilo dell’Assistente Infermiere, invece di una più strutturata revisione del profilo dell’OSS, è la carenza di infermieri. Questa stessa carenza viene anche citata per giustificare l’importazione di infermieri dall'India o dal Sud America, tema su cui come sindacato vogliamo porre la massima attenzione, effettuando puntuali verifiche.
Tuttavia, rileviamo che nulla è stato fatto per affrontare davvero questa carenza, che rischia di mettere in difficoltà il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Allo stesso modo, non si è intervenuti per invertire il trend della scarsa attrattività della professione infermieristica tra i giovani.
Infine, il 12 ottobre è stato segnato da quello che alcuni definiscono un evento "epocale" per la professione: l’attivazione di tre corsi di laurea specialistica per infermieri ad indirizzo clinico. Questi corsi consentiranno agli infermieri laureati in discipline cliniche di prescrivere ausili correlati alla specifica attività assistenziale infermieristica.
Sul processo di attivazione di queste nuove lauree, sospendiamo ogni valutazione, dato che la notizia ci è giunta solo tramite la stampa e un comunicato della FNOPI. In ogni caso, la FIALS è pronta a sostenere tutto ciò che possa avere un impatto positivo sulla professionalità degli infermieri, degli OSS e di tutte le altre professioni sanitarie e socio-sanitarie, in particolare per quanto riguarda la loro collocazione contrattuale e i percorsi economici e di carriera.
Allo stesso modo, siamo pronti a ribadire che "le nozze con i fichi secchi" non ci interessano. Siamo stanchi di promesse affascinanti all’apparenza, ma vuote nella sostanza.
Aspettiamo e sollecitiamo risposte concrete per dare chiarezza su tutti i dubbi, le domande e le preoccupazioni che ci sono già giunte, tra cui:
L'attuale status delle lauree magistrali;
I Master di 1° e 2° livello;
L'inquadramento contrattuale degli specialisti con laurea magistrale;
Le implicazioni per il resto del mondo infermieristico.