Lavoro Pubblico, l’assenza ingiustificata per mancanza di Green Pass pregiudica progressioni orizzontali (Fasce)

Il Ministero della Funzione Pubblica in un recente orientamento espresso in una risposta inserita nel documento “Green pass e ritorno in ufficio, le FAQ per la Pubblica Amministrazione, ha rafforzato, ancora di più, alcune tesi secondo le quali l’assenza ingiustificata dovuta alla mancanza di Green Pass non comporterebbe non soltanto la perdita della retribuzione e di qualsivoglia altro compenso e emolumento, ma pregiudicherebbe anche l’ammissibilità del dipendente all’attribuzione delle progressioni economiche all’interno della categoria (passaggio di fascia). 

Secondo il Dipartimento, il requisito dei ventiquattro mesi di permanenza nella posizione economica in godimento potrebbe essere minato dall’assenza di cui all’articolo 9 quinquies, comma 6 del d.l. che ha previsto l’assenza ingiustificata nell’ipotesi di mancato possesso del Green Pass almeno fino al 31 dicembre. 

Ne consegue, secondo il Dipartimento della Funzione Pubblica, la sospensione della retribuzione. Inoltre, come precisato all’interno delle apposite Linee guida “i giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione di ferie e comportano la corrispondente perdita di anzianità di servizio”. 

La progressione economica di eventuale passaggio di fascia dal 1° gennaio 2022, sarebbe negato a coloro che lo hanno già percepito nell’anno 2020, a causa dell’interruzione del periodo minimo di permanenza pari a 24 mesi previsti dal contratto nazionale.

Stante l’orientamento del Dipartimento della Funzione Pubblica oltre a retribuzione, compensi e emolumenti vari, anche la corrispondente anzianità di servizio “a qualunque fine” incide nel periodo di assenza per mancanza del green pass ed impatta direttamente sul requisito dei ventiquattro mesi di permanenza necessari per l’ammissione del dipendente alle procedure connesse con le progressioni economiche di categoria.



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