L’Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo” di Potenza ha aggiornato i Documenti di Valutazione dei Rischi (DVR) senza la consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).
Una decisione unilaterale che ha escluso chi, quotidianamente, conosce e vive i rischi nei reparti ospedalieri.
Il Tribunale del Lavoro di Potenza, con decreto n. 2484/2025 R.G. emesso dalla dott.ssa Giuseppina Valestra, ha dichiarato la condotta antisindacale dell’Azienda, sancendo che la sicurezza è un processo partecipato e non un adempimento burocratico.
“Il decreto restituisce centralità alla rappresentanza e chiarisce che la sicurezza nasce dal confronto – dichiara Giuseppe Costanzo, Segretario Provinciale e RLS FIALS –. Ogni volta che si riduce il dialogo, si indebolisce la protezione di chi cura. Dove si ascolta il sindacato, cresce la fiducia dei lavoratori.”
L’aggiornamento dei DVR aveva riguardato reparti e servizi ad alta esposizione — laboratori, sale operatorie, aree mediche e reparti a elevato carico assistenziale — intervenendo su aspetti cruciali come rischio biologico, chimico e cancerogeno, Legionella, incendio, rischio elettrico, tutela delle gestanti, turnisti e soggetti fragili.
Temi che richiedono ascolto, partecipazione e responsabilità condivisa, non decisioni calate dall’alto.
Il ricorso, promosso dalla FIALS Potenza, è stato patrocinato con rigore tecnico e visione strategica dall’Avv. Domenico Laieta, giuslavorista esperto di diritto del lavoro pubblico e sanitario. La linea difensiva, fondata su un’interpretazione puntuale degli articoli 18, 28 e 50 del D.Lgs. 81/2008, ha evidenziato come l’esclusione del RLS svuoti di efficacia la valutazione dei rischi e comprometta la credibilità del modello organizzativo aziendale.
“Abbiamo scelto la via della competenza e della trasparenza – prosegue Costanzo –. È una vittoria della legalità e della professionalità. La FIALS agisce prima del danno, con responsabilità giuridica e sensibilità sociale.”
L’Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo” di Potenza ha aggiornato i Documenti di Valutazione dei Rischi (DVR) senza la consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).
Una decisione unilaterale che ha escluso chi, quotidianamente, conosce e vive i rischi nei reparti ospedalieri.
Il Tribunale del Lavoro di Potenza, con decreto n. 2484/2025 R.G. emesso dalla dott.ssa Giuseppina Valestra, ha dichiarato la condotta antisindacale dell’Azienda, sancendo che la sicurezza è un processo partecipato e non un adempimento burocratico.
“Il decreto restituisce centralità alla rappresentanza e chiarisce che la sicurezza nasce dal confronto – dichiara Giuseppe Costanzo, Segretario Provinciale e RLS FIALS –. Ogni volta che si riduce il dialogo, si indebolisce la protezione di chi cura. Dove si ascolta il sindacato, cresce la fiducia dei lavoratori.”
L’aggiornamento dei DVR aveva riguardato reparti e servizi ad alta esposizione — laboratori, sale operatorie, aree mediche e reparti a elevato carico assistenziale — intervenendo su aspetti cruciali come rischio biologico, chimico e cancerogeno, Legionella, incendio, rischio elettrico, tutela delle gestanti, turnisti e soggetti fragili.
Temi che richiedono ascolto, partecipazione e responsabilità condivisa, non decisioni calate dall’alto.
Il ricorso, promosso dalla FIALS Potenza, è stato patrocinato con rigore tecnico e visione strategica dall’Avv. Domenico Laieta, giuslavorista esperto di diritto del lavoro pubblico e sanitario. La linea difensiva, fondata su un’interpretazione puntuale degli articoli 18, 28 e 50 del D.Lgs. 81/2008, ha evidenziato come l’esclusione del RLS svuoti di efficacia la valutazione dei rischi e comprometta la credibilità del modello organizzativo aziendale.
“Abbiamo scelto la via della competenza e della trasparenza – prosegue Costanzo –. È una vittoria della legalità e della professionalità. La FIALS agisce prima del danno, con responsabilità giuridica e sensibilità sociale.”
Alla luce di quanto stabilito nell’ordinanza, si apre ora una fase destinata a coinvolgere anche gli organismi ispettivi presenti sul territorio, chiamati a esercitare le rispettive competenze in merito agli eventuali profili sanzionatori e di vigilanza.
Si apre così una fase nuova, in cui il rispetto delle regole diventa garanzia di sicurezza e fiducia per tutto il personale.
La decisione del Tribunale segna un precedente importante per il sistema sanitario lucano:
la sicurezza non si delega, si costruisce insieme.
Si apre così una fase nuova, in cui il rispetto delle regole diventa garanzia di sicurezza e fiducia per tutto il personale.
La decisione del Tribunale segna un precedente importante per il sistema sanitario lucano:
la sicurezza non si delega, si costruisce insieme.