L’amarezza delle promesse non mantenute: FIALS esprime solidarieta’ ai Professionisti Sanitari francesi

Continuano a fare il giro del mondo le immagini dell’infermiera Farida arrestata a Parigi durante la manifestazione all’interno di una giornata di mobilitazione nazionale degli operatori sanitari francesi che hanno protestato per chiedere una migliore retribuzione e maggiori investimenti nel sistema sanitario pubblico, considerato tra i migliori al mondo, ma che ha faticato a gestire il flusso di pazienti affetti da Covid-19 dopo anni di tagli dei costi.

A colpire è anche il fatto che la vittima faccia parte di quel popolo di eroi che venivano applauditi dai balconi fino a qualche settimana fa e che ora, come i colleghi italiani, rischiano di essere dimenticati, o peggio umiliati.

Così il Segretario Generale della FIALS, Giuseppe Carbone, che ha inviato una nota di vicinanza e di solidarietà ai colleghi sindacalisti francesi “ uniti per il riconoscimento e la valorizzazione europea delle professioni sanitarie”.

"Questa donna è mia madre - ha poi twittato la figlia - ha 50 anni, è infermiera, per tre mesi ha lavorato fra le 12 e le 14 ore al giorno. Ha avuto il covid e manifestava perché rivalutino il suo salario, perché riconoscano il suo lavoro.

Sono le stesse grida di rabbia, prosegue Carbone, di tutti i nostri operatori sanitari a cui è stata disconosciuta una specifica “indennità Covid” a livello nazionale e concesso solo un miserevole “bonus” da parte di pochissime regioni creando non solo notevoli disparità di trattamento tra il personale sanitario ma soprattutto una disarmante “indifferenza” verso coloro che sono stati in prima linea contro il virus.

La stessa indifferenza del presidente francese Emmanuel Macron che ha annunciato l’introduzione di “bonus” a favore degli operatori sanitari che hanno lavorato durante l’epidemia da coronavirus, proposta doverosamente respinta al mittente dai diversi sindacati che hanno sostenuto l’importanza di nuovi e più massicci investimenti per migliorare le retribuzioni degli operatori sanitari ed il sistema sanitario francese.

È alla luce di tutti- afferma Carbone- che la competenza, la forza d’animo e la disperazione, qualche volta assieme alla solidarietà, sono state le eccellenze messe in campo dagli operatori sanitari per sopperire la carenza di risorse umane e i tagli decennali, strumentali e strutturali dei sistemi sanitari.

A questi stessi operatori sanitari che hanno salvato migliaia di vite umane e hanno sorretto il sistema sanitario nazionale, destinato diversamente al collasso se fosse dipeso dalla scarsa e inefficiente politica manageriale di molti, ai tanti scesi in piazza in questi giorni con la rabbia nel cuore ed il grido "Non vogliamo medaglie", il governo e le regioni, rivendica Carbone, devono ancora delle risposte serie alle loro promesse.

La FIALS scenderà in piazza il prossimo giovedì 25 giugno, anche per i tanti Farida, i tantissimi operatori della sanità pubblica e privata, per i loro ideali di giustizia, di RI-CONOSCENZA professionale e soprattutto economica delle loro competenze, per il rilancio della sanità pubblica ed il rinnovo contrattuale.


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