Il Governo si accanisce contro i dipendenti pubblici del Servizio Sanitario Nazionale, degli Enti Locali e gli Ufficiali Giudiziari

Il disegno di legge “Legge di Bilancio 2024” contiene un articolo, fra i tanti che trattano sulle pensioni e mai in meglio, per la precisione il 34 denominato “Norma adeguamento aliquote rendimento gestioni previdenziali”.

Con tale articolo cosa si fa e chi riguarda?

Riguarda i dipendenti pubblici iscritti alle seguenti casse previdenziali:

CPDEL: Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali CPS: Cassa per le pensioni ai sanitari

CPI: Cassa per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate

CPUG: Cassa per le pensioni agli ufficiali giudiziari, agli aiutanti ufficiali giudiziari ed ai coadiutori

e la materia di tale interesse sono le aliquote di rendimento utilizzate per il calcolo della quota di pensione determinato con il sistema retributivo.

I dipendenti “interessati” sono quelli che hanno meno di 15 anni di anzianità contributiva collocati nel sistema retributivo.

Per collocare correttamente gli iscritti alle sopracitate Casse ricordiamo come funziona il sistema pensionistico per il calcolo della pensione:

1)     Dipendenti con almeno 18 anni di anzianità contributiva al 31/12/1995:

-        Quota A per i periodi fino al 31/12/1992, quota calcolata con il Sistema Retributivo;

-        Quota B per i periodi dal 1/1/1993 al 31/12/2011, quota calcolata con il Sistema Retributivo;

-        Quota C per i periodi dal 1/1/2012, quota calcolata con il Sistema Contributivo

2)     Dipendenti con meno di 18 anni di anzianità contributiva al 31/12/1995:

-        Quota A per i periodi fino al 31/12/1992, quota calcolata con il Sistema Retributivo;

-        Quota B per i periodi dal 1/1/1993 al 31/12/1995, quota calcolata con il Sistema Retributivo;

-        Quota C per i periodi dal 1/1/1996, quota calcolata con il Sistema Contributivo.

In sostanza parliamo di tutti quei dipendenti che al 31/12/1995 hanno meno di 18 anni di anzianità contributiva e per i quali ai fini del calcolo della pensione si applica il sistema retributivo con la Quota A per i periodi fino al 31/12/1992 e con la Quota B per i periodi dal 1/1/1993 al 31/12/1995 e che comunque in tale arco temporale (fino al 31/12/1995) abbiano meno di 15 anni di anzianità contributiva.

Cosa succede a questi dipendenti al momento in cui decideranno di andare in pensione?

Grazie alle modifiche sulle aliquote di rendimento che il Governo intende adoMare, con applicazione dal 1/1/2024, gli effeU nefasti si abbattono su tutti coloro che accedono alla pensione a partire dal 1/1/2024 o che dalla stessa data chiedono di riscattare dei periodi non coperti da contribuzione che si collocano fino al 31/12/1995.

Nella tabella allegata riportiamo dei dati che evidenziano la perdita sul trattamento pensionistico e un esempio di riscatto di un corso di laurea con il maggior costo in ragione della modifica delle aliquote di rendimento.

Dopo queste riflessioni, al Governo e, in particolare, al Ministro del Lavoro chiediamo di ritirare questa norma; i dipendenti pubblici non meritano questo salasso, ingiustificabile, sulle future pensioni e sui costi per il riscatto di periodi non coperti da contribuzione.



Allegato: UNSA e FIALS - su Art_34 DDL Legge bilancio 2024


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