DDL BILANCIO: denuncia Carbone (FIALS), ancora una volta un percorso ad ostacoli per erogare l'indennità aggiuntiva agli operatori sanitari del pronto soccorso.

Ancora una volta, la legge di bilancio ridisegna le indennità per il personale del comparto sanità, rinviando l’applicazione al rinnovo contrattuale, diversamente a quanto avvenuto per i medici.

Parliamo, afferma il Segretario Generale della FIALS, Giuseppe Carbone, dell’art. 101 del disegno di legge bilancio 2022, con il quale viene riconosciuta una specifica indennità di natura accessoria da riconoscere, in ragione dell’effettiva presenza in servizio, con decorrenza dal 1° gennaio 2022, al personale medico e di comparto dei pronto soccorso.

Lo scopo, certamente apprezzabile, è duplice, non solo attrarre personale verso i pronto soccorso e quindi da servire come deterrente per la fuga del personale ma anche premiare gli enormi disagi di chi lavora negli stessi pronto soccorso.

L’iniziativa è lodevole - prosegue Carbone - ma si tratta di importi esigui e fortemente minimali corrispondenti all’indennità giornaliera di turno nelle terapie intensive e sub intensive – 4,13 euro lordo giornalieri – che, per le giornate di effettivo servizio, diventa circa 90 € lordo al mese e che certamente non risolve i problemi di chi opera al pronto soccorso che sono ben altri.

Questi problemi - denuncia Carbone – sono di varia natura e di una certa complessità e necessitano di numerosi interventi non solo di natura economica ma anche sanitaria ed organizzativa.  Si tratta di carenza di personale, stress da  gestione del sovraffollamento del pronto soccorso, ai continui e giornalieri episodi di violenze subite, dalla responsabilità della somministrazione di farmaci a quella professionale, specie da parte dell’infermiere, il problema della individuazione della suddivisione della responsabilità facendo riferimento ai percorsi svolti autonomamente e quelli svolti in équipe, la mancanza di aree di see and treat e di fast track per una organizzazione e gestione funzionale dell’attività di emergenza.  

Una indennità giornaliera, quella per il personale del pronto soccorso – spiega il Segretario Generale della FIALS, che come si legge nella norma legislativa, – avrà decorrenza dal 1° gennaio 2022 con norma demandata, ancora una volta alla contrattazione collettiva, diversamente dall’indennità di esclusività prevista lo scorso anno per i medici a partire dal 1° gennaio 2021 senza alcun rinvio alla contrattazione.

Ancora una volta, la legge entra nella contrattazione nazionale a gamba tesa creando forti sperequazioni tra dirigenza e personale di comparto sulla decorrenza delle indennità. 

Una norma legislativa scritta malamente, denuncia Carbone, perché non circoscrive quale contratto collettivo deve definire la indennità al personale del pronto soccorso, in considerazione che la stessa avrà decorrenza l’1.1.2022 e non può certamente rientrare come materia nel contratto in corso 2019-2021 ma solo del CCNL del 2022-2024 e quindi percepita in busta paga dai dipendenti e professionisti interessati tra non meno di 2 o 3 anni.

Poteva benissimo la legge disporre la data della decorrenza dell’indennità senza alcun rinvio alla contrattazione nazionale. 

Per Carbone (FIALS) è intollerabile che il governo possa ancora una volta porre ostacoli per erogare l'indennità aggiuntiva agli operatori sanitari del pronto soccorso.

Ma vi sono anche questioni che creano problemi di discriminazione e di esasperazione per altri dipendenti e professionisti come quelli che svolgono la loro attività nelle sale operatorie, nel 118, quelli del SPDC dato che l’emergenza/urgenza e la psichiatria sono tra gli ambiti lavorativi più critici e usuranti.

La FIALS - avverte il Segretario Generale della FIALS - presenterà propri emendamenti alla legge di bilancio 2022, affinché sia l’indennità per il personale del pronto soccorso, da estendere anche a tutto il restante personale dell’emergenza urgenza, che le indennità specifiche per il personale infermieristico e le altre professioni sanitarie ed operatori socio sanitari della scorsa legge di bilancio, abbiano decorrenza dal 1° gennaio 2021 senza alcun rinvio alla contrattazione nazionale.

Un diritto dei dipendenti e professionisti – conclude Carbone – che deve essere subito esigibile con la legge di bilancio 2022, eliminando il percorso ad ostacoli, inaccettabile ed irricevibile, definito dal governo con l’art.101 della legge di bilancio 2022, perché non è più permesso a nessuno di dare o meglio promettere fumo negli occhi agli operatori sanitari che hanno dato e continuamente danno il massimo per salvare la vita altrui a rischio della propria come avvenuto e sta avvenendo in questa pandemia da Covid-19.  



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