Comparto Sanita’, rinnovo contratto di lavoro. Fials, basta al diniego della mobilità volontaria del personale del SSN.

Ci eravamo illusi che il governo nella fase preparatoria del cosiddetto “Decreto PA” pareva orientato ad abolire finalmente l’assurda previsione del nulla osta della propria amministrazione per la mobilità volontaria.

Purtroppo questo vincolo è stato confermato, ma solo per gli operatori della sanità, nell’art. 3, comma 7 della legge 113 del 2021. 

Una discriminazione del legislatore, un obbligo che offende i professionisti della sanità pubblica: moltissimi si trovano da anni nell’impossibilità di riavvicinarsi alla famiglia e comunque nefasta appare la scelta di imporre ad un dipendente e professionista volenteroso, assunto a seguito di “mega” concorsi con possibile conseguente destinazione “qualsiasi” e “lontano da casa”, di continuare a lavorare in una sede diversa da quella che preferenzialmente potrebbe essere invece raggiunta, data la presenza, purtroppo ovunque, di carenze in organico con correlata presenza di posti verso i quali ben potrebbe essere esercitata la mobilità volontaria. 

Né d’altra parte a dette carenze, la cui diffusione è generale, si può ovviamente pensare di supplire efficacemente mediante la coercizione di qualsivoglia persona in un posto di lavoro, in presenza di altro posto preferibile e disponibile.

Per questo riteniamo fondamentale, questo l’impegno della FIALS – avverte il Segretario Generale Carbone – in corso del rinnovo contrattuale in atto, porre clausole affinché l’eventuale diniego, motivato in tutti gli elementi oggettivi di impedimento e di tempistica, sia sempre e solo provvisorio e al termine del quale l’Azienda ed Ente deve essere tenuta a dare il “diritto al nulla osta” alla mobilità volontaria.



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