Sanità e buco economico: Fials richiama la Regione Puglia alle proprie responsabilità

Sono tante le critiche e le prese di posizione che si apprendono dai mezzi stampa in merito al disavanzo economico della regione Puglia e ai provvedimenti di razionalizzazione della spesa assunti dalla delibera di giunta. Provvedimenti quali il blocco delle assunzioni per il contenimento della spesa, la mancata valorizzazione dei professionisti sanitari coinvolti nel recupero per lo smaltimento delle liste di attesa senza aver dato seguito ad un confronto regionale, imprescindibile alla programmazione economica di quelle prestazioni.

Tra le cause del dissesto si cita l’incremento della spesa farmaceutica e della spesa per i dispositivi, sia per gli ospedali che per le prescrizioni dei medici di base, senza chiedersi  le fallimentari responsabilità gestionali in capo a tali aggravi economici.

Decisioni surreali e non condivisibili dalla nostra organizzazione sindacale. La sanità regionale paga ancora una volta le mancate capacità gestionali e programmative dei nostri politici, oltre che la mancata supervisione in questi anni rispetto alle direzioni generali delle Asl, lasciate allo sbando priva di una guida solida.

Si corre ai ripari adottando linee guide regionali volte a dare uniformità alle aziende sanitarie pugliesi, e si assiste inermi alla fuga in avanti di alcuni direttori generali (nel caso specifico dei requisiti degli aventi diritto alla stabilizzazione della legge di bilancio e legge madia) discriminando tanti altri professionisti sanitari e parcellizzando ancora di più il diritto alla salute.

Si legge chiaramente la responsabilità di un costo di spesa farmaceutica fuori controllo, presidi ospedalieri e dispositivi sanitari con costi spropositati, mancanza di programmazione e controlli adeguati, che sono il vero motivo del dissesto finanziario e che chiamano in causa responsabilità erariali a cui nessuno può sottrarsi. Un disavanzo di spesa pubblica non può essere arginato solo a posteriori  con una chiamata alle armi dei vari direttori generali, a voler nascondere la polvere sotto il tappeto.

Uno stillicidio continuo, motivo per cui chiediamo un coinvolgimento urgente con le Organizzazioni sindacali, tutte le rappresentanze politiche e istituzionali devono assumersi la responsabilità di trovare soluzioni che non ricadano sulla fruibilità del diritto alla salute dei cittadini, diversamente proclameremo uno sciopero in piazza al fianco di tutti coloro che vorranno sostenere la nostra causa per un diritto alla salute universale.

Pare sfugga che la nostra è una sanità pubblica, anche se di pubblico ormai ha solo il nome; l’ulteriore contrazione dell’offerta sanitaria porrà l’obbligo dei cittadini di ricorrere al privato e al privato convenzionato, per chi potrà permetterselo ovviamente. E a tutti gli altri chi garantisce l’ universalità delle cure?


Tags


Social