Parcheggio rosa: una realtà ed entra ufficialmente nel Codice della strada

Fino a oggi il legislatore non aveva dedicato nessuna attenzione, disciplina dettagliata e specifica ai parcheggi rosa.

Sussisteva – afferma il Coordinatore delle donne della FIALS – Elena Marrazzi, la sola facoltà dei Comuni di riservare alle donne in gravidanza o alle mamme di bambini molto piccoli, spazi appositi per la sosta, soprattutto nei pressi dei servizi pubblici essenziali. I parcheggi rosa sono infatti collocati in genere nei pressi di ambulatori, ospedali, consultori familiari, Asl, scuole, asili, parchi pubblici, ma anche banche e uffici postali.

Finalmente, i parcheggi rosa, con il decreto n. 121 del 10 settembre 2021, hanno ricevuto un riconoscimento ufficiale, con alcune disposizioni urgenti in materia di circolazione stradale che vanno a modificare e a inserire nel Codice Stradale nuove disposizioni per le donne. 

In particolare – spiega Marrazzi - l'art. 1 del dl 121/2021 demanda ai Comuni di riservare limitati spazi alla sosta, a carattere permanente o temporaneo, ovvero anche solo per determinati periodi, giorni e orari, dei veicoli al servizio delle donne in stato di gravidanza o di genitori con un bambino di età non superiore a due anni, munite di contrassegno speciale, denominato “permesso rosa”. 

Un importante traguardo perché la norma legislativa riconosce ufficialmente i parcheggi riservati e il permesso rosa necessario per la sosta nei seguenti spazi:

  • per la sosta dei veicoli al servizio delle donne in stato di gravidanza o di genitori con un bambino di età non superiore a due anni gli enti proprietari della strada possono allestire spazi per la sosta, mediante la segnaletica necessaria, per consentire ed agevolare la mobilità di tali soggetti secondo le modalità stabilite nel regolamento;

  • per usufruire di questi spazi, le donne in stato di gravidanza o i genitori con un bambino di età non superiore a due anni sono autorizzati dal comune di residenza, nei casi e con le modalità, relativi al rilascio del permesso rosa, stabiliti dal regolamento.

La disciplina del permesso rosa – continua il Coordinatore delle donne della FIALS - è rimessa ai Comuni.

Per la domanda necessaria a ottenere il permesso rosa i Comuni predispongono moduli appositi, reperibili sul sito istituzionale, i consultori o i servizi delle Asl, che provvedono alle vaccinazioni. Dopo avere compilato il modulo attraverso l'inserimento dei propri dati, in genere lo si può presentare presso l'Urp del Comune o il Comando della Polizia Municipale.

E' possibile però anche inoltrare la domanda con raccomandata con ricevuta di ritorno, a mezzo pec o in modalità telematica se si è in possesso dello Spid o della Carta nazionale dei Servizi.

Alla domanda devono essere allegati determinati documenti dai quali devono emergere i presupposti necessari per ottenere il permesso rosa:

  • una copia del certificato che indica la data presunta del parto;

  • una copia del certificato di nascita del bambino (che può essere sostituito da una autocertificazione fino a quando il bambino non abbia compiuto il primo anno di età);

  • una copia della patente di guida del richiedente;

  • una copia del libretto dell'automobile.

Il rilascio del permesso rosa e il rispetto delle condizioni in esso indicate costituiscono il presupposto necessario per la sosta negli spazi riservati. 


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