Fials boccia la manovra di bilancio e lancia l’allarme per la sanità

Forte e decisa la bocciatura della Fials alla manovra finanziaria, in piena sintonia con quanto espresso da Bankitalia che afferma che la manovra porta indietro il Paese e che le definizioni fiscali assunte penalizzano pesantemente i lavoratori dipendenti.

Ma non basta. Una manovra finanziaria rivolta all’intera collettività nazionale che non parla di Sanità e non si cura del numero rilevantissimo di coloro che ci lavorano, non può dirsi orientata allo sviluppo, alla crescita e al benessere del Paese.

Non ci sono misure a favore degli operatori e dei professionisti; non c’è stanziamento di fondi per il rinnovo del contratto, nulla per motivare almeno economicamente il personale,  non si presta attenzione ai cittadini, agli operatori tutti e al SSN riducendo i finanziamenti per interventi vincolati. (-500 milioni per le liste d’attesa) e si erogano solamente 200 milioni di euro per il pronto soccorso oltretutto da erogarsi solo a partire dal 2024. Gocce rarefatte per un servizio importante e in grave difficoltà; gocce che speriamo fortemente e concretamente di vedere tra più di un anno insieme ad un impegno per il mantenimento e il rilancio di quello che è un grande patrimonio del nostro Paese: il Servizio Sanitario Nazionale.

Un SSN in difficoltà a cui viene evidentemente mandato il messaggio di cavarsela da solo come ha già dimostrato di saper fare nei drammatici anni della pandemia sia negli ospedali che nel territorio.

Messaggio assai distante da quanto sostenuto da Istituzioni “terze” come, fra le altre, la Corte dei Conti che afferma che la disaffezione del personale medico e infermieristico e di tutte le professioni sanitarie e socio sanitarie è spesso collegabile all’utilizzo improprio delle strutture del pronto soccorso e alla carenza dell’assistenza territoriale.

Eppure si potrebbe evidenziare attenzione ed impegno verso l’intero comparto sanità e relativo bilancio su cui, ad esempio, incidono molto i meccanismi di controllo riguardanti i tetti alla spesa per i farmaci e i dispositivi medici, un processo di programmazione e razionalizzazione della spesa non sempre efficace e un contributo orientato adeguatamente dal PNRR.

Una manovra, dunque, sterile, senza coraggio e poco attenta alla totalità dei cittadini a cui è necessario, invece, far comprendere che su questa strada potrebbe essere messa a rischio l’universalità del sistema e l’erogazione di cure gratuite e accessibili a tutti.


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