Carbone (Fials): Drammatica la situazione nelle carceri italiane

La Fials ha inviato una lettera al Ministro della Salute Orazio Schillaci, al Ministro della Giustizia Carlo Nordio, al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Massimiliano Fedriga ed al Coordinatore della Commissione Salute delle Regioni Raffaele Donini, in cui denuncia la grave situazione sanitaria all’interno degli istituti penitenziari italiani. “A fronte di un crescente sovraffollamento di detenuti all’interno delle carceri – scrive il Segretario Generale Giuseppe Carbone – si assiste ad una altrettanto crescente riduzione degli organici dei professionisti sanitari e sociosanitari all’interno degli stabilimenti di pena in grado di garantire una puntuale e adeguata tutela della salute delle persone recluse. Soggetti, questi ultimi, che invece necessitano di terapie e di cure anche per il disagio psicologico, per le dipendenze, per le forme di autolesionismo nonché per la prevenzione dal suicidio, fenomeno, purtroppo, in crescita esponenziale. La presenza medica è scarsa – prosegue Carbone - e caratterizzata in prevalenza da medici ancora in specializzazione e, quindi, non ancora adeguatamente formati. Non solo. Anche la presenza di infermieri è oltremodo sottodimensionata ed impossibilitata, suo malgrado, a garantire al meglio l’assistenza sanitaria nell’arco delle ventiquattro ore giornaliere. Il personale infermieristico, pertanto, è costretto ad assolvere in prevalenza l’assistenza sanitaria ai reclusi, affrontando un carico di lavoro enorme, per il quale rischiano il 'burnout’, con il risultato che in molti rinunciano all’incarico dopo pochi mesi”. Per questi gravi motivi, la Fials chiede ai destinatari della missiva la possibilità di istituire, con la partecipazione delle rappresentanze sindacali del personale sanitario e sociosanitario, un “tavolo di lavoro sulla salute nelle carceri”, attraverso il quale esaminare l’intera problematica ed individuare le opportune soluzioni. In particolare: · Definizione adeguata degli standards di personale sanitario e sociosanitario in relazione al numero e tipologia dei detenuti; · Garanzia del supporto psicologico di chi opera nei penitenziari; · Specifica formazione e aggiornamento professionale per chi opera nelle carceri; · Individuazione di forme di retribuzione di indennità e di risultato per i professionisti sanitari e sociosanitari operanti negli stabilimenti di pena. 


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