SANITA' MILANESE tra precariato e carenza di organico

Milano, 5 ottobre 2021

Dott.ssa Letizia Moratti Vice Presidente Regione Lombardia Assessore al Welfare

Egregio Assessore,
le scrivo perché contattata proprio in queste ore da 67 persone, coadiutori amministrativi, a cui tra qualche settimana scadrà il contratto con una delle tante agenzie interinali che hanno reclutato personale per gli HUB vaccinali. A questi vanno sommati quelli con contratti a termine in altri HUB e il personale sanitario destinato alla stessa sorte.
Come certo lei saprà fin meglio di questo sindacato, le strutture sanitarie sono al collasso, pressoché tutte, indistintamente. Il personale non ce la fa più, già sotto organico, ha affrontato una pandemia che ha richiesto uno sforzo enorme. Con conseguenze psicologiche pesantissime. Oggi parliamo di ferie arretrate, malessere e interi reparti e uffici che rischiano di rimanere privi del personale necessario. Parliamo di lunghe liste d’attesa da recuperare. Abbiamo bisogno di assumere, e lo scrivo ben conscia del fatto che l’aspetto economico non sia trascurabile ma i problemi organizzativi e gestionali presto diverranno inaggirabili. Non marginale la questione delle sospensioni per obbligo vaccinale, il personale che sceglie di cambiare professione, professionisti in evidente stato di malessere psicologico a causa del sempre più diffuso disturbo da stress post traumatico causato da questi mesi di perenne emergenza sanitaria.
I concorsi, gli avvisi pubblici oltre ad essere procedure lunghe non sortiscono alcun effetto, perché producono graduatorie fittizie in cui uno stesso lavoratore occupa diverse posizioni in diverse strutture.
E non è giusto che ancora una volta a pagarne le conseguenze siano i lavoratori, a cui non solo si nega una mobilità (per alcuni è l’occasione attesa da una vita) ma si continua a chiedere un perenne sacrificio per supplire alle mancanze del sistema. Doppi turni, salti riposo, ferie negate, di questo parliamo oramai da troppi mesi.
Nonostante vi sia una conclamata carenza di organico, sono ancora troppi i lavoratori della sanità costretti al precariato. Tra questi tanti hanno dato il meglio di loro stessi per permettere a Regione Lombardia di raggiungere uno dei più grandi obiettivi e nel minor tempo possibile: la campagna vaccinale.
Certo, lo sapevamo e lo sapevano anche i lavoratori che si trattava di un lavoro a termine, ma la delusione è tanta.
In Lombardia abbiamo vaccinato di più e meglio che nel resto d’Italia. Lo abbiamo fatto anche grazie a questi lavoratori che non si sono tirati indietro, schierati in prima fila. A Lei e a Regione chiediamo


Tags


Social