Più Smart Working fino a fine emergenza. Ecco cosa dice la circolare sul lavoro agile di Brunetta e Orlando

Dopo giorni di pressing, iniziato con l’invio della lettera di Confsal, condivisa con i Segretari Generali delle proprie categorie del pubblico, UNSA (Battaglia), FIALS (Carbone), SNALS (Serafini) al premier Mario Draghi ed al Ministro Renato Brunetta, e dopo una nota a parte della FIALS al Ministro Speranza, a tutti i Presidenti ed Assessori alla Salute delle varie Regioni ed infine ai Direttori Generali di tutte le Aziende ed Enti del SSN, il governo ha finalmente aperto a un aumento dell’utilizzo del lavoro agile nella Pubblica amministrazione.

Così il segretario generale della FIALS, Giuseppe Carbone, “I dipendenti della sanità pubblica e privata hanno dimostrato un grandissimo senso di responsabilità. Lo hanno fatto nella fase acuta della pandemia garantendo l’erogazione di tutti i servizi pubblici che, è bene ricordarlo, non sono mai stati interrotti. E lo hanno dimostrato quando il governo ha stabilito, per i dipendenti pubblici, che dovessero rientrare al lavoro in presenza, tornando ordinatamente negli uffici. 

Adesso con quasi 200mila casi di contagio al giorno è il governo che deve mettere in sicurezza la propria forza lavoro.

La nuova circolare Brunetta-Orlando, infatti – prosegue Carbone - per sensibilizzare amministrazioni pubbliche e datori di lavoro private sullo smart working, in cui i due ministri invitano a usare il massimo della flessibilità a disposizione nei sistemi di rotazione del personale e a ricorrere in maniera diffusa al lavoro da remoto per garantire la sicurezza dei lavoratori, fornisce una lettura diversa delle linee guida sullo smart working varate alla fine del 2021. 

In particolare per quanto riguarda il lavoro in presenza, che le suddette linee guida avevano indicato come la modalità prevalente di svolgimento della prestazione lavorativa: tale prevalenza dovrà essere garantita in un’ottica plurimensile e non per forza settimanale.

Tradotto, ora che la curva dei contagi spaventa, le amministrazioni pubbliche e le aziende sanitarie potranno far lavorare da casa anche 5 giorni alla settimana i propri dipendenti, l’importante è che una volta che l’emergenza si sarà attenuata questi recuperino i giorni di lavoro in presenza non svolti. 

Infatti, la circolare a firma congiunta Brunetta/Orlando riporta testualmente: «Visto il protrarsi dello stato di emergenza, si raccomanda il massimo utilizzo di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o a modalità a distanza, ferma la necessità che il datore di lavoro garantisca adeguate condizioni di supporto al lavoratore e alla sua attività», spiega la circolare. E ancora. «Ogni amministrazione può programmare il lavoro agile con una rotazione del personale settimanale, mensile o plurimensile con ampia flessibilità, anche modulandolo, come necessario in questo particolare momento, sulla base dell’andamento dei contagi, tenuto conto che la prevalenza del lavoro in presenza indicata nelle linee guida potrà essere raggiunta anche nella media della programmazione plurimensile». In sintesi, ciascuna amministrazione può equilibrare il rapporto tra lavoro in presenza e agile secondo le modalità organizzative più congeniali alla propria situazione, tenendo conto dell’andamento epidemiologico nel breve e nel medio periodo, e delle contingenze che possono riguardare i propri dipendenti. 


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