Personale adibito alla campagna vaccinale sotto stress. Carbone, FIALS: auspico valorizzazione economica dei professionisti e celerità per il bene della collettività.

Apprendiamo con soddisfazione la nomina del dottor Stefano Termite a nuovo direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Brindisi, la struttura preposta alla promozione della salute pubblica.

La domanda sorge spontanea: quando avverranno anche i riconoscimenti economici dovuti a tutto il personale che ha collaborato, senza mai lasciare il passo, a tutte le attività di contrasto al Covid-19?

Così esordisce Giuseppe Carbone, Segretario Generale Fials Brindisi, in una nota diretta ai vertici aziendali.

Amarezza e disapprovazione sono i sentimenti che animano i professionisti, all’indomani di una crisi sanitaria senza precedenti.

Personale spostato come pacchi postali, dall’attività di sorveglianza sanitaria, al contact tracing a domicilio dei pazienti COVID positivi, all’organizzazione della campagna vaccinale ancora in atto.

Una campagna vaccinale articolata 7 giorni su 7, 12 ore al giorno, eppure a sette mesi di distanza gli operatori sanitari coinvolti non si vedono riconoscere un’articolazione oraria corrispondente al modello organizzativo attuato, con debiti orari nei cartellini di cui nessuno pare preoccuparsi. Personale al quale non si riconosce remunerazione economica, a partire dallo straordinario fino all’istituto contrattuale delle prestazioni aggiuntive. Ed ancora riposi saltati, festivi non pagati, attività nei centri vaccinali rese in condizioni insalubri senza adeguata ventilazione, personale sotto stress con rischio di disservizi.

Fino ad oggi si utilizzava l’accordo regionale come tampone per i ritardi cronici. All’indomani della stipula, cos’altro si sta aspettando?

La direzione dell’ Asl di Brindisi è ormai nota per le promesse fumose, eppure il vaso di Pandora è ormai colmo.

Professionisti di seria A acclamati e professionisti di serie B dimenticati, conclude il Segretario. Auspichiamo che entro settembre si concluda la vaccinazione di massa per salvaguardare il bene dei cittadini e dare un freno all’emergenza che stiamo vivendo.

È tempo di far sentire la propria voce. Ora non ci sono più alibi.


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