FIALS, risorse del MES subito per la Sanità

Il continuo dibattito intorno alle risorse del MES sta assumendo forti note ideologiche e di posizioni politiche diversificate nella maggioranza di governo, come nelle forze politiche di minoranza, e distanti dalle rea­li necessità della nostra sanità in una fase pandemica da Sars-CoV-2 che va affronta­ta ora e non tra un anno come dimostrano i recenti dati epidemiologici che vedono migliaia di morti e tantissimi cittadini ed operatori sanitari con positività e la saturazione dei posti letto degli ospedali.

Necessità che la linea di finanziamento speciale denominata “Supporto alla cri­si pandemica”, creata all’interno del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), sia immediatamente disponibile avendo la Commissione Europea già stabilito l’ac­cessibilità al finanziamento per l’Italia, così come per gli altri Stati membri, in considerazione della propria stabilità finanziaria, solvibilità bancaria e sostenibilità del debito.

Questa la posizione espressa dal Segretario Generale della FIALS, Giuseppe Carbone, in una nota al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

L’unica condizione posta dall’Europa, quale elemento di sicurezza sull’effetti­va destinazione dei finanziamenti, è quella di coprire unicamente le spese destinate a contrastare l’epidemia di Covid-19 con la rendicontazione sull’uso effettivo dei fondi per coprire i costi sanitari diretti e indiretti legati all’epidemia.

Un finanziamento, osserva il leader della FIALS, per l’Italia di circa 36 mld che in questo momento risulta indispensabile in considerazione che i finanziamenti del Recovery Fund non trovano un percorso rapido per l’insorgenza di ulterio­ri intoppi nel confronto tra i Paesi europei a par­tire dall’Ungheria e Slovenia.

Ora e non dopo, le risorse del MES servono al nostro Paese per le numerose spese dirette della sanità, come acquistare tamponi, reagenti, mac­chinari per processarli al fine di allargare la capa­cità di testare la popolazione, farmaci, dispositivi di protezione indivi­duale, l’acquisto di tecnologia (dai ven­tilatori ai monitor e ai letti per le Terapie in­tensive e sub-intensive, dalle TAC alle Riso­nanze magnetiche per la diagnostica radio­logica) ed inoltre assunzione di personale nel SSN per rin­forzare i Dipartimenti di Igiene e Prevenzione sul territorio ed il personale negli ospedali ed assistenza territoriale.

Ma ancora, le risorse del MES servono per acquistare, quando sa­ranno disponibili, i vaccini e gli anticorpi mo­noclonali per trattare i pazienti e tutti i cittadini italiani nessuno escluso.

Il nostro SSN ha necessità ora delle risorse del MES, prosegue Carbone, anche per affrontare spese indirette per la ristrutturazione degli ospe­dali ed RSA, per renderli capaci e funzionali ad affrontare impatti con l’evoluzione della pandemia con la separazione dei percorsi “spor­co-pulito” per riportare in sicurezza l’accesso ai luo­ghi di cura per la popolazione.

Ed ancora investimenti in ricerca bio­medica, lo sviluppo digita­le della sanità (cartella clinica elettronica, te­leconsulto, fascicolo sanitario personale, etc.) e gli investimenti in formazione del personale del SSN.

Non pos­siamo perdere altro tempo per mettere in si­curezza la sanità e ridurre i danni dell’epide­mia, conclude Carbone, perché il co­ronavirus ha cambiato molto la sensibilità de­gli italiani e speriamo che cambi anche l’ap­proccio della politica e di questo governo nella soluzione dei pro­blemi legati all’epidemia da Sars-CoV-2.


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