Ulteriore confronto con l’ARAN nella giornata odierna per il rinnovo del contratto degli oltre 500mila operatori del comparto sanità.
Un nuovo testo corposo consegnato poche ore prima dall’ARAN, di circa 140 pagine, che raccoglie quasi tutti gli istituti contrattuali dalla parte normativa a quella economica, che definisce anche, rispetto a quello precedente, la valorizzazione degli importi minimi e massimi - in base alle rispettive complessità - attribuibili agli incarichi di funzione organizzativa e professionale sia per l’area dei professionisti della salute e dei funzionari, sia per le restanti aree degli assistenti e degli operatori.
Un testo nel quale sono state accolte diverse nostre richieste che vedono una migliore riscrittura sulla specificità delle attività e compiti dell’Operatore Socio Sanitario così come dell’Assistente Sociale ed in parte l’integrazione funzionale tra infermiere e medici eliminando la parte in cui vedeva la dirigenza medica valutare le professioni sanitarie e socio sanitarie. Ulteriore significativo risultato è l’aver recepito la nostra richiesta di conferma della mobilità per interscambio.
Sugli aspetti di carattere economico, l’ARAN ha accolto le nostre richieste che vedono nel confronto regionale definire le linee di indirizzo alle Aziende Sanitarie per aumentare i fondi contrattuali in percentuale all’aumento del personale.
Permangono, invece, nel nuovo testo le diverse criticità che abbiamo ancora una volta ribadito e formulate all’ARAN, sulle quali restiamo ancora in attesa di un riscontro positivo.
In particolare, i nodi contrattuali che ci vedono distanti dall’ARAN sono la non condivisione del requisito della laurea magistrale per il passaggio all’Area delle elevate professionalità del personale che sarà collocato nella nuova “Area delle professioni della salute e dei funzionari” e sia per il conferimento degli incarichi di funzione organizzativa.
Ed ancora insistere a considerare il valore dell’incarico di posizione per il personale che sarà collocato nell’Area delle elevate professionalità nei fondi contrattuali e non quelli del bilancio aziendale, come da noi richiesto, essendo un’area definita per legge e non per contratto.
Resta ancora ferma la nostra richiesta di uno specifico fondo contrattuale per gli incarichi e non abbiamo condiviso quanto proposto dall’ARAN di un fondo definito “Fondo incarichi e differenziali –“ che a nostro parere determinerebbe un conflitto a livello di trattative di integrativi aziendali con l’impossibilitò di istituire gli incarichi per il personale delle diverse aree, dalle professioni della salute e dei funzionari a quella degli assistenti ed infine degli operatori e di conseguenza il passaggio ai livelli differenziali superiori – ex fasce -.
Abbiamo ribadito che le funzioni di coordinamento non solo devono essere confermate e valorizzate, ma devono entrare a pieno titolo nell’incarico di organizzazione e non solo, come definito dall’ARAN, nella sola graduazione degli incarichi di organizzazione che significherebbe solo essere una parte non significativa di tale ultimo incarico, in specie nell’organizzazione e responsabilità e competenze nella gestione diretta dei modelli assistenziali.
Ma anche la non condivisione della proposta ARAN che vede la retrocessione dei coordinatori e degli incarichi di organizzazione dalla funzione di complessità media o elevata a incarico di complessità di base, nei casi di rinnovo incarico con valutazione negativa e revoca incarico prima della scadenza dello stesso, diversamente da quanto definito a favore degli incarichi di posizione che non hanno alcuna retrocessione ma solo una diminuzione di retribuzione dello stesso incarico.
Ulteriore aspetto di fondamentale importanza per la FIALS è che il Comitato di Settore Regioni – Sanità, emani l’atto di indirizzo all’ARAN per le ulteriori risorse economiche già definite nella recente legge di bilancio. Risorse che a nostro parere, potrebbero risolvere, in parte, le diverse criticità nel nuovo sistema delle indennità accessorie che vede, al momento, una perdita economica secca al 50% di alcune attuali indennità come quella della turnistica e del lavoro straordinario. Su questo ultimo aspetto abbiamo riaffermato la necessità di individuare, in contrattazione integrativa, un tetto massimo per il pagamento a carico dei fondi sia dello straordinario che della pronta disponibilità, superato il quale l’azienda dovrà attingere dalle proprie risorse di bilancio.
Rispetto al sistema delle relazioni sindacali, abbiamo ancora una volta segnalato la non condivisione: della sola informazione, e non confronto come da noi richiesto, sui piani di fabbisogno di personale e su altre norme legislative che demandano alle relazioni sindacali, come la mancata partecipazione sindacale alla pianificazione e programmazione delle attività di formazione ed ECM e le risorse economiche da definire con l’Azienda.
Per quanto attiene il fondamentale istituto del nuovo ordinamento professionale, abbiamo sostenuto la non condivisione della definizione di un ulteriore profilo professionale “Collaboratore professionale tecnico Ambientale” per il personale delle ARPA e degli II.ZZ.SS. perché toglierebbe la possibilità a questi professionisti, per lo più, ingegneri e geologi, della mobilità volontaria presso le aziende ed enti della sanità. Abbiamo, invece, segnalato la utilità di inquadrare i biologi, chimi e fisici, che operano all’interno delle stesse ARPA ed II.ZZ.SS., nell’ambito dei Collaboratori professionali sanitari e non tecnici come avviene ora, togliendo a questi professionisti, non solo il diritto alla mobilità volontaria, ma anche il riconoscimento alla loro specificità e competenze sanitarie, negando, altresì, il diritto alla formazione ECM.
Nell’ambito dell’istituto contrattuale del passaggio di profilo nella stessa Area a richiesta del dipendente, abbiamo ancora sollevato il diritto sul posto vacante, e non solo una mera possibilità e discrezione aziendale, come non condividiamo nell’ambito delle progressioni interne – livelli differenziali – ex fasce – che l’esito della procedura selettiva venga considerato esclusivamente nell’anno senza alcuna possibilità di scorrimento della graduatoria. Tra l’altro sul sistema dei “livelli differenziali” abbiamo ribadito che la proposta ARAN ci vede notevolmente distanti perché non garante per tutti i dipendenti della progressione di carriera come avvenuto, per ultimo, nel rinnovo del contratto del personale del comparto funzioni centrali.
Relativamente al nuovo sistema degli incarichi, oltre a rimarcare che gli emolumenti economici proposti sono ancora bassi e non riconoscenti delle funzioni, attività e competenze da svolgere, abbiamo esposto che siamo distanti dalla posizione ARAN che vede la sola possibilità degli incarichi per l’Area degli Assistenti e quella degli Operatori con 15 anni di anzianità nel profilo.
Abbiamo, ancora una volta, ribadito il diritto per tutto il personale al conferimento dell’incarico funzionale, anche se a part time, senza che sia collegato a minimi economici.
Nell’ambito degli istituti del rapporto di lavoro, abbiamo evidenziato le criticità che persistono del testo ARAN ed in particolare, il non riconoscimento al personale turnista: della pausa di 30 minuti, del riposo compensativo o corresponsione lavoro straordinario nell’attività presta in giorno festivo infrasettimanale e il diritto ai 3 giorni della legge 104 ad ore, diversamente dai non turnisti.
Rispetto all’istituto della pronta disponibilità, ancora una volta abbiamo criticato il voler portare a 10 i giorni la pronta disponibilità mensile rispetto agli attuali 6.
La mobilità volontaria del personale tra Aziende, altro aspetto contrattuale importante per la FIALS, abbiamo rimarcato che in caso di mobilità volontaria il rapporto di lavoro prosegue senza soluzione di continuità e di conseguenza il diritto alle ferie maturate nell’Ente di provenienza e come l’eventuale rifiuto motivato all’assenso alla mobilità volontaria deve avere necessariamente solo la natura provvisoria e non definitiva.
Rispetto alle indennità, sia di pronta disponibilità, lavoro straordinario, turnistica ed indennità specifiche, abbiamo ripetuto che siamo molto distanti dalle proposte ARAN che risultano essere peggiorative rispetto alle attuali indennità.
Infine, abbiamo chiesto che venga definito l’articolato sulle norme di primo inquadramento in virtù della recente legge che vede la possibilità del passaggio all’Area superiore, che risolverebbe, in parte l’inquadramento degli OSS che devono avere tutte le possibilità dell’inquadramento nell’Area degli Assistenti e non degli Operatori, oltre al riconoscere le funzioni attuali del personale amministrativo e tecnico, così come riformulare l’istituto dell’aspettativa che vede, al momento, penalizzare tutti i dipendenti ricercatori del comparto sanità, oltre a quello della formazione.
Non per ultimo, la definizione del profilo professionale dell’Autista Soccorritore.
Il prossimo incontro è stato fissato per venerdì 4 marzo p. v. alle ore 14,30.