Carbone, che si passi dalle prestazioni aggiuntive per le Professioni Sanitarie all’ attività libero professionale intramuraria

A seguito della protesta avanzata dalla FIALS (lettera allegata), il Governo ha corretto il tiro prevedendo nelle misure per l’abbattimento delle liste di attesa, provocate dagli effetti collaterali della pandemia COVID-19, la partecipazione retribuita non solo della dirigenza medica e sanitaria ma anche le professioni sanitarie del comparto, constatando che senza la previsione del concorso di entrambe le fattispecie sarebbe stato impossibile prevedere ed ottenere il risultato.

Così commenta, parzialmente soddisfatto, il Segretario Generale della FIALS, Giuseppe Carbone, riferendosi all’articolo 29 del decreto legge 14 agosto 2020, n.104 che ha previsto la possibilità per le Regioni di ricorrere, sino al 31 dicembre 2020, alle prestazioni aggiuntive – art. 6, comma 1, lettera d), del CCNL 2016-2018 del personale del comparto sanità dipendente del Servizio sanitario nazionale - con un aumento della tariffa oraria a 50 euro lordi omnicomprensivi, al fine di corrispondere tempestivamente alle richieste di prestazioni ambulatoriali, screening e di ricovero ospedaliero non erogate nel periodo dell'emergenza epidemiologica conseguente alla diffusione del virus SARS-Cov-2, e, contestualmente allo scopo di ridurre le liste di attesa.

Ne consegue, dichiara Carbone, che sono state legittimate le prestazioni aggiuntive a tutto il personale del comparto, non solo ad infermieri e TSRM, come da ex legge Sirchia, che le stesse hanno un aumento considerevole orario.

L’impegno della FIALS continua affinché a livello regionale e aziendale tale norma conquistata sia attuata nella forma più estensiva possibile.

Ma non è tutto, ma solo il primo passo, necessita, conclude Carbone, che si colga l’occasione (se non ora quando?) per prevedere, con un emendamento allo stesso decreto legge, l’evoluzione delle prestazioni aggiuntive per le professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della prevenzione, della riabilitazione nonché della professione di ostetrica nel diritto ad esercitare la libera professione intramuraria, come del resto più disegni di legge dei partiti della maggioranza governativa già prevedono e che condividiamo.

La ferma, competente e non demagogica iniziativa sindacale della FIALS sta producendo risultati concreti questo atteggiamento fa la differenza tra chi urla e chi fa.


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