Rinnovo contratto. Carbone, va riconosciuta la crescita e valorizzazione del personale

Ulteriore incontro oggi con l’ARAN per definire la nuova architettura del rinnovo contrattuale, in specie, con il nuovo ordinamento professionale che deve vedere risposte certe al personale del comparto in termini di percorsi di carriera professionale e valorizzazione economica.

La FIALS ha espresso un giudizio fortemente critico sul nuovo impianto di revisione dell’ordinamento professionale perché permangono ancora differenziazioni rispetto alle nostre richieste che necessitano di una mediazione, come le risorse economiche destinate che sono insufficienti ad una valorizzazione concreta dei professionisti della Sanità.

Nello specifico, si riportano le criticità evidenziate e le nostre osservazioni e richieste.

Il nuovo sistema di Classificazione

L’impostazione in 5 aree è da snellire, permane la criticità dell’ex categoria A e B inserita nell’area degli operatori ausiliari. 

Non esiste più il profilo dell’ausiliario soppresso dai recenti contratti, motivo per cui non si ritiene plausibile la creazione dell’area degli operatori ausiliari, che vedrebbe inclusi il coadiutore amministrativo e l’operatore tecnico con abilitazioni professionali e attestati specifici. Non è possibile denominare questi operatori semplici ausiliari.

Per l’operatore socio sanitario il percorso deve andare nella direzione dell’area degli assistenti e non certo quella degli operatori, rispondendo in maniera più esaustiva alle loro richieste, anche in relazione alle funzioni svolte.

Area delle elevate professionalità

Positiva la creazione dell’Area delle elevate professionalità, in linea con la nostra richiesta, ma necessita meglio definire le attività e competenze per evitare conflitto di competenze con l’Area della dirigenza della Sanità (Dirigenti delle Professioni Sanitarie).

Un’area che nasce certo vuota ma che permetterà di dare risposte concrete di percorsi di carriera a livello apicale per gli infermieri e le altre professioni sanitarie e nello specifico anche a quelli con incarichi di organizzazione e di coordinamento, con una riserva del 50% dei posti disponibili nei vari piani triennali del fabbisogno del personale. 

Non è invece condivisibile il requisito di accesso in questa area proposto dall’ARAN della laurea magistrale o specialistica.

Area dei professionisti della Salute e dei funzionari

Permane per noi la necessità di differenziare l’Area dei professionisti della Salute da quella dei Funzionari per le diverse competenze professionali da parte dei primi e attività per i funzionari.

Abbiamo chiesto l’istituzione del profilo di Collaboratore Professionale Sanitario Ambientale per coloro in possesso della laurea in biologia, chimica e fisica

DIFFERENZIALI ECONOMICI (ex fasce)

Nella bozza dell’Aran non c’è un anno zero, ognuno si colloca nel percorso dei differenziali dove lo porta la sua fascia e da li si parte con una forte penalizzazione di progressione economica, nella stessa Area, in particolare per i dipendenti che hanno già una anzianità di servizio ai quali sarà difficile acquisire ulteriore progressione.

Non può non esserci un anno zero da cui partire tutti allineati e quindi la possibilità per tutti di progressioni economiche durante tutto il periodo dell’attività lavorativa. 

Non abbiamo condiviso i criteri di attribuzione dei differenziali stipendiali nell’ambito di ciascuna area (ex passaggi di fascia) legati unicamente ad una graduatoria che veda, per ogni singolo dipendente, favorire solo la media delle ultime tre valutazioni della scheda individuale di performance e con meccanismi integrativi marginali e utilizzati solo in una valutazione ex aequo. 

Noi riteniamo invece che la performance individuale non possa essere l’elemento che fa la differenza, ma deve essere anche considerata l’anzianità di servizio e quindi l’esperienza maturata, oltre che la graduatoria finale deve poter essere conservata ed utilizzata per lo scorrimento. 

Ed ancora, abbiamo chiesto che i vincitori di concorso, provenienti da altre aziende ed enti del SSN, devono conservare i differenziali di trattamento economico – ex fasce - come per i vincitori di mobilità volontaria.

SISTEMA DEGLI INCARICHI

Riteniamo soddisfacente la proposta di scalettatura del sistema e l’ampliamento degli incarichi professionali a tutte le Aree, tuttavia il nuovo CCNL deve dare risposte alla precarietà esistente e risolvere problematiche riscontrate nell’applicazione del precedente contratto creando stabilità.

La scrittura di una nuova revisione ordinamentale non può essere fatta superficialmente, necessita giungere ad una mediazione con un spirito costruttivo e di confronto.

Abbiamo espresso l’esigenza di una realizzazione del personale con l’architettura degli incarichi, non vogliamo sia data loro un’illusione. 

Vogliamo un fondo distinto per gli incarichi e che sia fortemente alimentato, perché tutte le voci presenti nell’attuale fondo sono stabili e non contribuiscono ad investire nel nuovo sistema degli incarichi. 

Abbiamo chiesto che la spesa per gli incarichi di posizione – area elevate professionalità - deve confluire nei bilanci aziendali per dare maggiore respiro al fondo degli incarichi. 

Va previsto un distinto sistema di incarichi di organizzazione per il personale dell'area dei professionisti della salute e quella dei funzionari.

Incarichi questi gestionali, nei quali deve essere considerata anche l’area clinica e di ricerca.

Non condividiamo che si richieda il requisito della laurea magistrale o di specializzazione per l’attribuzione degli incarichi di posizione e di organizzazione.

Necessità, considerare nell’ambito dell’incarico di organizzazione, quello relativo alle funzioni di coordinamento, non riteniamo che una norma contrattuale possa eludere una norma legislativa – legge 43/2006 riferita alle funzioni di coordinamento.

Come va ricercato un percorso di collocazione di inquadramento per tutti i dipendenti che attualmente hanno l’incarico di organizzazione e funzione di coordinamento nell’ambito del nuovo sistema di scalettatura degli incarichi.

Condividiamo l’intenzione manifestata nel rinnovo della durata dell’incarico e quindi di rendergli più stabili.

Non è condivisibile, invece, l’attribuzione dell’incarico professionale per i dipendenti dell’Area dei professionisti della salute e funzionari, dopo 15 anni di esperienza lavorativa.

La nostra richiesta permane l’allineamento normativo e giuridico dell’attribuzione dell’incarico professionale per l’Area dei professionisti della salute e dei funzionari a quello della dirigenza medica, sanitaria e PTA, vale a dire per tutti, nessuno escluso subito dopo il periodo di prova. Non è ammissibile aspettare 15 anni. 

Non condividiamo l’esclusione del personale part time dall’accesso agli incarichi. E’ una questione di parità di genere, le donne sono le maggiori beneficiarie di quest’istituto contrattuale in quanto maggiormente responsabili del carico familiare. 

Nel 2022, alla luce del PNRR, è indispensabile attuare modelli organizzativi innovativi che possano 

Bisogna ridisegnare un sistema che avvicini le aspettative dei professionisti alla Sanità che vogliamo. Le discriminazioni non sono più tollerabili.

Allegato A, 

Nella proposta ARAN, mancano alcuni profili oggi presenti nell’attuale CCNL che abbiamo fatto presente; è inoltre necessario declinare alcuni nuovi profili in ragione dell'evoluzione avvenuta nel SSN, quali ad esempio:

✓ profilo di Avvocato

✓ profilo dell’Autista soccorritore.

Abbiamo, in ultimo, chiesto che si definisca la “norma di prima applicazione” per dare senso alla norma legislativa recente del passaggio all’area superiore anche senza il titolo di studio.

A margine della trattativa, il Segretario Generale della FIALS, Giuseppe Carbone, ha dichiarato che tocca al nuovo contratto definire percorsi di prospettiva di carriera e di crescita e valorizzazione professionale per tutti gli operatori nell’ambito di ciascuna delle aree prospettate dall’ARAN ed attivare strumenti in grado di migliorare condizioni di lavoro oggi indecorose che negano i diritti più elementari, ma anche e soprattutto indifferibili riconoscimenti economici maggiori rispetto a quelli previsti dalle leggi di bilancio.

Qui il richiamo – chiarisce Carbone – alla Conferenza delle Regioni e Comitato di settore, che devono porre le condizioni utili per favorire la chiusura della firma del contratto.

Constatiamo come, ancora una volta, sulla pelle degli operatori e professionisti sanitari,  le Regioni non considerano il personale della sanità, ad iniziare dagli infermieri, le altre professioni sanitarie ed il restante personale come meritano, destinando ulteriori finanziamenti rispetto a quelli previsti dalle leggi di bilancio per chiudere il contratto e dare risposte concrete, perché agli elogi che hanno accompagnato nella prima fase della pandemia, sono seguite le rinnovate aggressioni, le ore di lavoro straordinario non retribuite dalle aziende sanitarie,  le giornate di ferie arretrate di cui non possono godere, condizioni di lavoro indecorose che negano i diritti più elementari, ma scarsi finanziamenti economici che non permettono una chiusura decorosa del contratto. 

Carbone – in conclusione – propone l’attivazione di un tavolo di confronto tra Ordini professionali e sindacati per ricercare insieme un denominatore comune per definire un contratto che dia risposte concrete per gli infermieri e tutte le altre professioni sanitarie e sociali.

 Il Prossimo incontro si terrà mercoledì 26 gennaio, vi terremo sempre aggiornati. 


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