I sindacati del comparto e dei medici in coro contro la chiusura impropria dell’Ostetricia e Ginecologia del Camberlingo: “Salvaguardiamo il diritto a curare e essere curati”

Sospendere con effetto immediato il blocco dei ricoveri presso la UOC Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale “Camberlingo” di Francavilla Fontana, ripristinando immediatamente la funzionalità totale del reparto.

Carbone (Fials), Facecchia (Uil Fpl), Lacorte (Cisl Fp), Peluso (Cimo Fesmed), Picoco (Aaroi), Minniti (Anaao) hanno scritto al commissario straordinario dell’Asl di Brindisi dr. Giovanni Gorgoni e, per conoscenza, al Governatore Michele Emiliano ed all’assessore regionale alla Sanità Rocco Palese, diffidando la Direzione aziendale a ripristinare la situazione de quo.  La chiusura del reparto – dicono – rappresenta di fatto una interruzione di pubblico servizio, nonostante i ginecologi ci siano, come si evince dal Piano del fabbisogno. Va evidenziata, inoltre, l’inefficienza di una struttura amministrativa che non è stata in grado di provvedere per tempo e celermente ad assumere da graduatorie non solo regionali, ma anche extraregionali. Non solo. La Regione è sì intervenuta per correggere questa inefficienza aziendale, richiedendo a diverse Aziende pugliesi la disponibilità urgente di ginecologi che effettuassero presso l’Asl di Brindisi turni notturni in regime di prestazioni aggiuntive, ma non ha imposto alle Aziende stesse di cedere immediatamente le graduatorie valide con candidati idonei all’assunzione, impedendo di fatto all’Asl di Brindisi di procedere con assunzioni a tempo indeterminato. A questo si aggiunga anche la responsabilità in capo al Direttore Sanitario dell’Asl di Brindisi, il quale avrebbe potuto e dovuto trovare soluzioni alternative che non portassero alla chiusura del reparto. Infine, si contesta il fatto che – nella nota che dispone il Blocco dei ricoveri presso la UOC Ostetricia e Ginecologia di Francavilla – c’è stata una rimodulazione del piano delle emergenze, senza alcun confronto preventivo con le parti sindacali. Situazione dissonante e che desta non poca preoccupazione nei sindacati, messi all’angolo da un management assente e superficiale nel non considerare l’importanza di un confronto costruttivo con le parti sindacali.  Assistiamo inermi ad un Sistema sanitario locale che viene smembrato, giorno dopo giorno, tassello dopo tassello, quasi fosse un disegno già pianificato da tempo dalla politica regionale confermata dal silenzio della politica locale. Personale medico che, in assenza di valorizzazione, fugge per trovare condizioni migliori in altre Asl vicine, personale di comparto in scadenza che non verrà prorogato, cittadini a cui viene sottratto, da un momento all’altro, il diritto imprescindibile alle cure. In un movimento corale vogliamo rompere questo immobilismo aziendale e politico, affinché la libertà di curare e poter curare sia messo in salvo. Per tutto quanto sopra si diffida l’Azienda a riaprire urgentemente il reparto ed a convocare quanto prima i sindacati. Qualora le nostre richieste rimarranno inevase – conclude la lettera – procederemo unitariamente alla proclamazione dello sciopero generale dei dipendenti del comparto e della dirigenza medica dell’Asl di Brindisi, al fine di salvaguardare i diritti dei professionisti e assicurare i livelli essenziali di assistenza ai cittadini di tutta la Provincia.


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