Carenza di personale, assenza di modelli organizzativi, sovraffollamento dei reparti, è questa la sintesi a cui è giunto Emiliano Messina, Segretario Generale della FIALS Taranto, dopo la una analisi sulla sanità nella provincia di Taranto.
La scarsa programmazione degli anni scorsi e la non corretta determinazione del piano del fabbisogno triennale nella provincia di Taranto ci ha consegnato una sanità allo stremo delle forze: abbiamo una carenza importante di personale di supporto, ovvero di operatori socio sanitari e quindi gli Infermieri sono costretti a svolgere attività al limite del demansionamento e comunque residuali del Profilo professionale.
La situazione è diventata insostenibile in molti reparti, cito alcuni esempi come la Chirurgia del SS Annunziata dove abbiamo avuto picchi di 10 letti bis o della Medicina dove proprio ieri erano presenti 5 letti bis nella Medicina uomini e 5 nella Medicina donne – afferma il Segretario Emiliano Messina – tutto questo a iso-risorse, quindi con il medesimo personale e senza la presenza di operatori socio sanitari in un numero adeguato e che siano in grado di svolgere turni h.24.
Se questa è la sanità che ci vogliono consegnare, noi come FIALS non ci siamo e denunceremo in tutte le sedi opportune le falle della sanità tarantina.
Abbiamo un pronto soccorso al collasso e una scarsa propensione al cambiamento – di questo come organizzazione sindacale ne abbiamo preso atto da tempo. Oramai la sanità è diventata un rimpallo di responsabilità senza che si abbia il coraggio di prendere delle decisioni drastiche e innovative o meglio rispettose dei migliori modelli organizzativi già applicati in altre Regioni italiane e in Europa.
I reparti a causa della carenza di personale applicano modelli organizzativi ormai superati da anni, come quello del “modello per compiti” che non consente ovviamente per sua natura una assistenza di qualità in grado di utilizzare tutte le potenzialità del personale sanitario.
Per il Segretario Emiliano Messina garantire una assistenza di qualità è molto di più rispetto a quello che garantiamo a Taranto e in molte province Pugliesi, è necessario che gli infermieri gestiscano “processi assistenziali” e si occupino come prevede il Profilo professionale anche degli aspetti relazionali, educativi e riabilitativi e non solo a mere azioni materiali.
La sanità vista da noi tecnici è fallimentare, prima di essere sindacalisti, siamo Professionisti sanitari che vedono una sanità allo sbando.
Nessuno ci ascolta, o meglio si fa finta di ascoltare per poi non cambiare nulla speriamo non sia per non disturbare o toccare chi al cambiamento si oppone per questioni lobbistiche o peggio economiche.
Taranto è la provincia che più di tutte ha pagato il tributo dei tagli e del sottodimensionamento di personale rispetto alle altre Province, questo è un dato incontrovertibile e inconfutabile.
Taranto è anche la provincia con la più alta offerta sanitaria privata accreditata, oltre il 50% dei posti letto sono nella sanità privata, bisogno coniugare i due “sistemi” per rendere efficiente ed efficace l’offerta sanitaria ai cittadini della provincia jonica.
Mi chiedo però se Taranto non debba essere risarcita per il tributo che paga in termini di malattie oncologiche e vite umane per il caso Ilva?
Il siderurgico vale circa l’1% del PIL italiano, ma le conseguenze negative le paga solo la sanità tarantina senza alcun supporto regionale.
La Segreteria provinciale FIALS Taranto