Alla fine di due giorni confusi e confusivi è opportuno fare alcune considerazioni.
La prima è che si è voluto esaltare un passaggio definendolo storico per il comparto senza aver compiutamente letto la prima stesura dell’attuale art. 13 che se da una parte eliminava il vincolo dell’incompatibilità per i professionisti sanitari del comparto, dall’altra poneva dei paletti cogenti e non facilmente superabili per rendere effettivo l’esercizio libero professionale. Tale esercizio poteva infatti essere agito solo dopo aver avuto il placet dell’Azienda di appartenenza che doveva - e deve ancora - verificare e formalizzare che la fruizione di tale possibilità non avrebbe portato nocumento all’assistenza, all’abbattimento delle liste d’attesa e che si sarebbe attuata nel rispetto dei vincoli di legge sull’orario di lavoro.
E stante la carenza di personale in generale, di organici diffusamente sottodimensionati, il ricorso frequente allo straordinario non sarebbe certo stato facile ottenere tale placet.
La seconda è che una norma articolata in tale modo e senza alcuna indicazione o direttiva operativa avrebbe inevitabilmente creato tensioni e contenziosi in tutte le strutture del SSN.
La terza è che chi ha predisposto il precedente art. 11 e parimenti l’attuale conosce ben poco la realtà del nostro sistema salute e la quotidianità operativa degli operatoti e professionisti del comparto e di chi li deve coordinare e dirigere. Abbiamo quindi assistito a dei confusi Go and Stop e ad un riposizionamento ministeriale davvero poco esaltante che però dà a tutti noi contezza di quanto sia rilevante e indispensabile l’apporto del comparto per garantire la vita del Sistema salute e assistenza e risposte qualificate ai pazienti e ai cittadini tutti.
Il decreto dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni.
Viste le premesse, sarà opportuno seguire e verificare le fasi di tale conversione con grande attenzione e spirito critico.
Allegato: InterpretazioneTecnica_DDLBollette_Fials