Lettera al Presidente della Repubblica On. Sergio Mattarella

Egregio Presidente,

con determinato interesse abbiamo seguito ed apprezzato il Suo recente discorso all’Assemblea annuale dell’Anci in cui ha dichiarato “Non dovremo mai dimenticare il dolore delle tante vite spezzate. E dovremo sempre esprimere riconoscenza per l’impegno generoso, e sovente instancabile, di tanti medici, infermieri e addetti alle varie funzioni della sanità: la considerazione nei loro confronti è massima, come lo è stata nel corso della prima fase dell’epidemia”.

Ha altresì sollecitato il “ricorso alle nostre capacità e al nostro senso di responsabilità, per creare convergenze e collaborazione tra le forze di cui disponiamo perché operino nella stessa direzione. Anche con osservazioni critiche, sempre utili, ma senza disperderle in polemiche scomposte o nella rincorsa a illusori vantaggi di parte, a fronte di un nemico insidioso che può travolgere tutti”.

Ed ancora che “La libertà rischia di indebolirsi quando si abbassa il grado di coesione, di unità tra le parti. E’ questa la prima responsabilità delle istituzioni democratiche, a tutti i livelli, e questa è la lezione che la pandemia ribadisce con durezza”.

Convinti delle Sue nobili espressioni e l’appello al senso di responsabilità che si richiede a istituzioni, forze politiche e sociali nel momento in cui la coesione è fattore indispensabile per fronteggiare efficacemente l’emergenza in atto, sul piano sanitario e su quello delle implicazioni di carattere economico e sociali, in qualità di Segretario Generale della FIALS, sindacato rappresentativo nella sanità pubblica, sono a ribadire come la mia organizzazione sindacale in questo momento storico sia completamente al fianco degli operatori della sanità ed è stata costretta a proclamare lo “stato di agitazione” e la “manifestazione dello sciopero nazionale” a seguito della mancata previsione, nel disegno di legge bilancio 2021, dei giusti riconoscimenti economici ai dipendenti del SSN ed in particolare della discriminazione operata dal governo che ha previsto incrementi economici di oltre 300 euro mensili solo a favore della dirigenza medica e sanitaria, a partire dal 1° gennaio 2021, diversamente agli infermieri con una mortificante indennità professionale specifica, pari a 2 euro mensili, sempre a far tempo dal 1° gennaio 2021, ma da corrispondere solo quando sarà definito il nuovo contratto nazionale di lavoro – tra uno o due anni –.

Ed ancora nel ddl, la mancata previsione di simile indennità specifica professionale a tutte le altre 20 professioni sanitarie che in questa pandemia, ma in continuazione nell’ambito dei servizi sanitari, contribuiscono a rendere efficiente ed efficace il sistema sanitario.

Le nostre manifestazioni di dissenso al ddl bilancio 2021, vertono, anche, per la mancata previsione di interventi per la sicurezza dei luoghi di lavoro, di un piano concreto di assunzioni e rapporti di lavoro a tempo indeterminato, dello stanziamento di ulteriori risorse economiche per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del comparto sanità triennio 2019-2021, proprio perché riconosce appieno i sacrifici a cui sono stati chiamati tutti gli operatori.

Ma allo stesso tempo siamo consapevoli che l’unione degli intenti e delle forze consenta il superamento di questo periodo critico.

Pertanto chiediamo di essere convocati dalla più alta carica dello Stato Italiano per rappresentare tutti i disagi e tutte le necessità di quelli che sono stati definiti “eroi” e che nelle previsioni del ddl sono stati “dimenticati”

In attesa di riscontro e convocazione, si porgono distinti saluti.

Giuseppe Carbone
Segretario Generale F.I.A.L.S.


Allegato: Prot.218 - SN 2020 - Lettera al Presidente della Repubblica On. Sergio Mattarella


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